|
| → Capitolo primo, Parte quarta: Il nuovo, strano venuto Nonostante l'enorme flusso di gente che si riversava nella sala, non fu difficile trovare due posti liberi adiacenti. Sapevamo che il preside sarebbe arrivato, seguito da alcuni docenti, per tenere il suo solito discorso sull'inizio del nuovo anno accademico. Una sorta di rito insomma, eppure notai in Roxana una certa, strana agitazione, sembrava emozionata. Continuava a guardasi intorno. «Mi spieghi perché sei così in trepidante attesa di vedere il preside? C'è forse qualche bel docente a tenere il discorso insieme a lui?» Roxana mi guardò come se le avessi appena detto qualcosa di così orribile da far rivoltare lo stomaco. «Ma che vuoi che me ne importi del preside e di quei vecchi dei professori! No no, c'è ben altro nell'aria.» Mi si avvicinò attenta a non farsi sentire dagli altri. «Sembra che da qualche giorno giri indisturbato all'interno dell'accademia un tipo strano.» «Strano? In che senso strano?» Replicai. «Strano... strano! Oh insomma, fammi finire. La cosa più strana... di tutta la vicenda, è che sembra, che il tipo abbia avuto dei contatti con i membri del comitato studentesco, pur non facendone parte!» La guardai scettica. «E allora? Cos'è vietato parlare con quelli del comitato?» Roxana mi guardò come se stessi facendo una domanda ovvia. «Fidia, lo sai benissimo che quelli del comitato non amano essere avvicinati, per di più da persone strane e appena arrivate all'accademia.» Ci riflettei un attimo sopra. «In effetti è strano che uno studente appena arrivato se ne giri indisturbato per l'edificio. Sono molto scrupolosi qui. Sei sicura che non siano tutte chiacchiere e basta?» Roxana ora sembrava arrabbiata. «Le mie fonti si sono mai rivelate solo chiacchiere e basta?» In effetti no, era sembra ben informata su tutto e non avevo mai voluto sapere come facesse. Aveva una sorta di talento innato per carpire pettegolezzi alle persone giuste. Ad un certo punto vidi lo sguardo di Roxana perdersi alle mie spalle, verso la porta dell'aula. «Eccolo, è lui!» Mentre mi voltavo vidi molti altri girarsi per osservarlo, specialmente le ragazze. Era un ragazzo moro, i suoi capelli erano lucenti, molto scuri, leggermente mossi e lunghi fino al collo. Il suo fisico sembrava slanciato e asciutto ma, lui era sulla sedia a rotelle. Forse era questo che Roxana intendeva con strano? Ad un certo punto lo vidi -anzi, tutti lo vedemmo- voltarsi, nella mia direzione. Aveva gli occhi azzurri. Gli stessi penetranti occhi azzurri del mio sogno e mi stava fissando.
- Tags:
- Capitolo 1,
- Parte 4
|
|