{Living on my own - Schala portfolio}

B_NORM    
view post Posted on 11/3/2012, 18:22 by: SchalaReply
→ Capitolo primo, Parte quinta: La notizia

Il ragazzo sulla sedia a rotelle scrutò a fondo la sala, fino a raggiungere degli occhi castani che lo guardavano impauriti. Dovette spostare altrove il suo sguardo quando all'improvviso la folla piombò nel silenzio e nell'aula magna si fecero largo il preside accompagnato da due docenti, un uomo sulla quarantina e una donna più giovane bionda. Il preside gli si accostò, non curante degli sguardi stupiti dei ragazzi. «A quanto pare non c'è più bisogno di agire con cautela. Sei sotto gli occhi di tutti, letteralmente.» Il ragazzo sogghignò e guardò il preside con aria beffarda. «Forse dovrebbe preoccuparsi di qualcos'altro. La clessidra si è invertita.» Il ragazzo si fece serio ed il preside si irrigidì. Continuò a sorridere guardando i ragazzi ma era evidente che quella notizia non lo aveva lasciato indifferente. «Quando?» Il ragazzo guardò i due docenti, chiedendosi se fosse il caso di fidarsi di loro, alla fine aggiunse: «Circa quaranta minuti fa.» Il preside fece un cenno affermativo con il capo come a dire "ho capito", si fece forza e andò a sedersi sulla cattedra infondo alla sala con i due docenti al seguito. Il ragazzo dagli occhi azzurri uscii dalla sala sparendo oltre la porta.

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Capitolo 1,
Parte 5
Comments: 0 | Views: 44Last Post by: Schala (11/3/2012, 18:22)
 

B_NORM    
view post Posted on 6/3/2012, 18:33 by: SchalaReply
→ Capitolo primo, Parte quarta: Il nuovo, strano venuto

Nonostante l'enorme flusso di gente che si riversava nella sala, non fu difficile trovare due posti liberi adiacenti. Sapevamo che il preside sarebbe arrivato, seguito da alcuni docenti, per tenere il suo solito discorso sull'inizio del nuovo anno accademico. Una sorta di rito insomma, eppure notai in Roxana una certa, strana agitazione, sembrava emozionata. Continuava a guardasi intorno. «Mi spieghi perché sei così in trepidante attesa di vedere il preside? C'è forse qualche bel docente a tenere il discorso insieme a lui?» Roxana mi guardò come se le avessi appena detto qualcosa di così orribile da far rivoltare lo stomaco. «Ma che vuoi che me ne importi del preside e di quei vecchi dei professori! No no, c'è ben altro nell'aria.» Mi si avvicinò attenta a non farsi sentire dagli altri. «Sembra che da qualche giorno giri indisturbato all'interno dell'accademia un tipo strano.» «Strano? In che senso strano?» Replicai. «Strano... strano! Oh insomma, fammi finire. La cosa più strana... di tutta la vicenda, è che sembra, che il tipo abbia avuto dei contatti con i membri del comitato studentesco, pur non facendone parte!» La guardai scettica. «E allora? Cos'è vietato parlare con quelli del comitato?» Roxana mi guardò come se stessi facendo una domanda ovvia. «Fidia, lo sai benissimo che quelli del comitato non amano essere avvicinati, per di più da persone strane e appena arrivate all'accademia.» Ci riflettei un attimo sopra. «In effetti è strano che uno studente appena arrivato se ne giri indisturbato per l'edificio. Sono molto scrupolosi qui. Sei sicura che non siano tutte chiacchiere e basta?» Roxana ora sembrava arrabbiata. «Le mie fonti si sono mai rivelate solo chiacchiere e basta?» In effetti no, era sembra ben informata su tutto e non avevo mai voluto sapere come facesse. Aveva una sorta di talento innato per carpire pettegolezzi alle persone giuste. Ad un certo punto vidi lo sguardo di Roxana perdersi alle mie spalle, verso la porta dell'aula. «Eccolo, è lui!» Mentre mi voltavo vidi molti altri girarsi per osservarlo, specialmente le ragazze. Era un ragazzo moro, i suoi capelli erano lucenti, molto scuri, leggermente mossi e lunghi fino al collo. Il suo fisico sembrava slanciato e asciutto ma, lui era sulla sedia a rotelle. Forse era questo che Roxana intendeva con strano? Ad un certo punto lo vidi -anzi, tutti lo vedemmo- voltarsi, nella mia direzione. Aveva gli occhi azzurri. Gli stessi penetranti occhi azzurri del mio sogno e mi stava fissando.

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Capitolo 1,
Parte 4
Comments: 0 | Views: 26Last Post by: Schala (6/3/2012, 18:33)
 

B_NORM    
view post Posted on 30/11/2011, 18:42 by: SchalaReply
→ Capitolo primo, Parte terza: Roxana Luke

Appena varcai i cancelli dell'istituto, iniziai subito a cercare la mia amica. In complesso la struttura era enorme e visto che non ci eravamo date un appuntamento preciso, avrei anche potuto passare l'intera giornata a cercarla ma fortunatamente potevo escludere dei luoghi con sicurezza. Il primo di essi era il giardino, infatti quelli del comitato studentesco, nella mail che avevano mandato a tutti gli studenti del primo anno, si erano raccomandati di lasciare il giardino sgombro, perciò proseguii sul selciato che conduceva dal cancello esterno, fino al grande portone in legno massiccio e metallo dell'edificio. Trovai la porta aperta come sempre, essendo troppo pesante da aprire per gli studenti. L'atrio davanti a me era decisamente molto grande e affollato con ai lati i corridoi che portavano alle due diverse ali dell'edificio. Esclusi anche l'ala ovest dalla mia ricerca poiché adibita alle scuole superiori, così imboccai il corridoio ad est. La prima porta di fronte a me, anch'essa già aperta, era l'aula magna. Cercai di sbirciare all'interno ma con tutta la gente presente, non era affatto facile, così dovetti entrare per forza. Feci vagare lo sguardo tra le persone sedute sulle poltrone disposte ad arco, poi sul palco infondo alla sala dove era disposta una vecchia cattedra di legno scuro, ma nulla. All'improvviso udii una voce alle mie spalle rimproverarmi: «Fidia Lemnia! Lei è in ritardo di ben 3 minuti!» A quanto pare era Roxana che aveva trovato me.
Lei era sempre così esuberante e attiva che spesso mi ero chiesta se in realtà non fosse una specie di robot con la batteria sempre carica al massimo. La guardai e sorrisi con aria di scuse sul volto. «Chiedo scusa. Verrò sospesa per questo?» Roxana mi guardò male ancora per pochi istanti, dopo di ché il suo volto si tramutò in un sole brillante in quel sorriso e in quegli occhi felici. Era tanto che non la vedevo e mi era mancata molto, davvero molto. «Certo che no! Vieni qui, non vedevo l'ora di riabbracciarti!» Mi strinse in un abbraccio così forte che per un istante mi mancò il respiro. A volte non capivo perché mi volesse così bene. Per lei ero più che un'amica, ero una sorella ma non avevo mai fatto niente per meritare tanto affetto, o almeno questo era quello che io sentivo, per lei non era così. Era strano come certe persone potessero provare tanto affetto spassionatamente. Era veramente una persona rara la mia Roxana. «Roxana Luke, sono ufficialmente felice di essere tua amica.» Per poco non pianse.

Edited by Schala - 11/3/2012, 17:43

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Capitolo 1,
Parte 3
Comments: 0 | Views: 36Last Post by: Schala (30/11/2011, 18:42)
 

B_NORM    
view post Posted on 26/11/2011, 23:22 by: SchalaReply
→ Capitolo primo, Parte seconda: L'accademia dell'Arcadia

Scesi dal letto in fretta e furia, di corsa feci colazione e mi preparai ad uscire. Mia madre mi guardava divertita girare come una trottola dentro casa, poi quando fui sulla porta mi salutò e mi augurò buona fortuna. Credevo che ne avrei avuto veramente bisogno per non andare a sbattere da qualche parte mentre cercavo di raggiungere l'università. Se fossi arrivata in ritardo Roxana non me lo avrebbe mai perdonato. Il giorno prima per telefono mi aveva detto esattamente queste parole: "Non ho intenzione di vivere quel momento da sola! Se non sarai accanto a me ogni singolo secondo, giuro che non ti parlerò mai più!" La cosa che mi spaventava era che sembrava maledettamente seria. Insomma, non poteva minacciarmi a quel modo per 5 minuti di ritardo! Comunque, non volevo rischiare di incombere nelle sue ire più profonde quindi raccolsi aria nei polmoni e corsi per strada a più non posso.
La cosa che più mi rilassava in quel momento -quando anche io avrei dovuto essere agitata- era che quella strada alberata e quell'edificio che mi avrebbe visto crescere intellettualmente per i miei prossimi 5 anni, lo conoscevo già alla perfezione. Beh non proprio alla perfezione ma quasi, infatti era lo stesso grande edificio -chiamato accademia dell'Arcadia- dove avevo frequentato le superiori. Era un grande palazzo costituito da due ali. L'ala ovest era adibita agli studi superiori e l'ala est a quelli universitari. L'entrata era unica e perciò capitava di incontrare studenti dell'altra ala e di farsi raccontare cosa accadesse da quelle parti. Anche l'immenso giardino era in comune ma i professori non gradivano molto questi scambi culturali tra studenti di ali diverse. Non avevo mai capito il perché ma non avendo voglia di stare a sentire prediche e non essendo neanche un'impicciona di natura, avevo sempre trascurato questo aspetto della vita mondana di uno studente. In compenso ci aveva sempre pensato Roxana e perciò qualche dettaglio alla fin fine arrivava anche alle mie orecchie. Per esempio, mi aveva raccontato che entro la prima settimana ci avrebbero fatto sostenere un test psicologico per assegnarci a delle fasce contraddistinte da diversi colori. Non avevo capito bene a cosa servissero ma presto lo avrei scoperto, infatti dopo appena 5 minuti di cammino, ecco di fronte a me gli imponenti cancelli dell'accademia. "Caspita, tempo record!" Già, ma avevo anche il fiatone!


Edited by Schala - 7/3/2012, 20:59

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Capitolo 1,
Parte 2
Comments: 0 | Views: 34Last Post by: Schala (26/11/2011, 23:22)
 

B_NORM    
view post Posted on 26/11/2011, 19:50 by: SchalaReply
→ Capitolo primo, Parte prima: Il sogno

I suoi occhi azzurri mi stavano inconfondibilmente fissando. Non c'era nessuno oltre me, nè alla mia sinistra, nè tanto meno alla mia destra. Non vi era possibilità che mi stessi sbagliando, guardava proprio me. Questa non era la cosa più inquietante, ad un certo punto infatti iniziò a camminare lentamente venendomi incontro ed io come paralizzata. Non c'era verso che potessi muovermi, continuavo a guardarlo avanzare sempre di più, sempre più vicino. Non vedevo altro che quegli occhi azzurri.
Poi, ad un tratto si alzò una leggera foschia che poco a poco divenne una fitta nebbia. Mi guardavo intorno e non capivo perché tutto a un tratto in un luogo chiuso dovesse alzarsi la nebbia. A quel punto non riuscivo più a vedere niente nè a capire dove fossi. Correvo in tutte le direzioni ma quegli occhi erano spariti, come ogni altra cosa che ci avesse circondato e a cui prima non avevo dato nessuna importanza. Ora ce l'aveva, ma era troppo tardi.

Qualcuno mi chiamò forte e poi mi strattonò ed improvvisamente io aprii gli occhi. Quella di fronte a me, che mi guardava angosciata, era mia madre, preoccupata dal fatto che gridassi nel sonno. «Fidia, stai bene?» La mamma era sempre così, si preoccupava per tutto, ma io le volevo bene anche per quello. Lei continuava a guardarmi con i suoi occhi neri e i riccioli scuri che le cadevano sulla fronte. Le risposi che stavo bene, che avevo solo fatto un brutto sogno. Già, solo un brutto sogno, infatti ero in camera mia, nel mio letto e stavo facendo tardi al mio primo giorno di università. "Oh cavolo!"


Edited by Schala - 7/3/2012, 19:50

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Capitolo 1,
Parte 1
Comments: 0 | Views: 29Last Post by: Schala (26/11/2011, 19:50)
 


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